Storia del Comune

Nurachi è situata al centro della Sardegna, sul versante occidentale dell'isola. Fa parte della Provincia di Oristano, dal cui capoluogo dista pochi chilometri. L'altitudine sul livello del mare è di circa 7 metri. La popolazione attuale è di 1750 abitanti. Il territorio di Nurachi si estende nella penisola del Sinis, comprendendo le zone umide adiacenti allo stagno di Cabras.

Si può raggiungere Nurachi dai principali punti di approdo dell'isola percorrendo la SS 131 sino ad Oristano e proseguendo quindi sulla SS 292 per circa 10 chilometri.
 
Panorama di Nurachi
 
Il paese di Nurachi ha una lunga ed importante storia, strettamente legata alle attività economiche e alle tradizioni del Sinis.

Le prime tracce di insediamenti umani nel territorio del Comune risalgono al quarto millennio a.C., nel periodo eneolitico; sono presenti, inoltre, significativi reperti del successivo periodo nuragico (manufatti, ceramiche, strutture tra cui, non ultimi, i resti del “nurache” da cui il paese prende nome) e del periodo romano, quando “Ad Nuragas” divenne una importante stazione di posta lungo il percorso da Cornus a Othoca.
Significative sono anche le tracce degli insediamenti medioevali, tra le quali assume particolare rilievo la chiesa di S. Giovanni Battista che, secondo gli studiosi, risalirebbe, come originaria struttura, ai primi decenni del VI secolo d.C.

La successiva storia di Nurachi è legata al Giudicato d’Arborea e, passando attraverso la dominazione spagnola, al Marchesato d’Arcais, per giungere sino ai tempi relativamente recenti in cui il territorio è stato parte delle vicende del Sinis e delle zone umide adiacenti allo stagno di Cabras.

Parallelamente allo scorrere della storia si sono sviluppate una serie di attività economiche locali, determinate e condizionate sopratutto dalla particolare collocazione geografica del territorio: la costruzione e l’uso del “fassoni”, un’imbarcazione di giunchi utilizzata dai pescatori dello stagno, che risale a tempi remoti ed è stata tramandata sino ai giorni nostri dalla maestria artigiana; la tradizione della manifattura dei mattoni crudi, il “ladrini”, che ha caratterizzato in passato l’architettura locale e che sta riprendendo nuovo vigore in questi ultimi anni; l’orticoltura, la coltura dell’ulivo, la viticoltura specializzata nella produzione della vernaccia, che trova in questo ambito geografico la sua massima espressione.

La tradizione locale ha alimento nelle cerimonie della Settimana Santa e della Pasqua, nella festa di Sant’Agostino (strettamente legata alla chiesa di S. Giovanni di Sinis, che originariamente dipendeva dalla parrocchia di Nurachi) con la processione in corsa da Nurachi a S. Giovanni, alla stessa maniera della “corsa degli scalzi” di Cabras, nei canti tradizionali campidanesi, ecc.

Testimonianze della storia, delle attività e delle tradizioni nurachesi esistono in vari documenti scritti, in filmati, in fotografie, quadri di diverse epoche che a tutt’oggi sono di proprietà privata o, pur presenti in archivi pubblici, non sono stati catalogati e coordinati in modo da renderli fruibili alla popolazione, alle scuole, ai turisti e a chiunque possa averne interesse.

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